Norberto Bobbio, filosofo che ha spesso analizzato temi legati al diritto, la politica e l’etica, nel suo breve scritto chiamato “L’elogio della mitezza”, nato per una conferenza che avrebbe dovuto anche far parte di un “Piccolo dizionario delle virtù”, racconta della persona mite. Vediamo come si manifesta.
La mitezza
Bobbio parla della mitezza come sguardo positivo; un modo di essere in grado di rilanciare sul futuro. Un tema molto attuale del nostro essere nel mondo: privato e professionale.
L’analisi prende avvio dalla riflessione del filosofo Carlo Mazzantini, il quale sosteneva che la mitezza consiste “(…) nel lasciare essere l’altro quello che è (…)” e che “(…) non si arrende alla violenza”.
Bobbio ci ricorda che la mitezza è il contrario di arroganza – nel senso di opinione esagerata dei propri meriti, giustificando poi l’atteggiamento di sopraffazione -.
Il mite non ostenta, non entra in competizione nel rapporto per vincere. Ma, al contempo, non è remissivo (se per remissivo intendiamo “(…) colui che rinuncia alla lotta per debolezza, per paura, per rassegnazione (…).
Il mite rifiuta di gareggiare per vincere, per sopraffare, per imporsi. Non entra nell’escalation di violenza, semmai, cerca di creare unìescalation di gentilezza.
La mitezza non…
Il mite non appare aggressivo, rancoroso, è capace di non rimuginare sulle offese ricevute. Come ci dice sempre il filosofo, non apre il fuoco “(…) e quando lo aprono gli altri, non si lascia bruciare, anche quando non riesce a spegnerlo (…)”.Il contrario della mitezza è abuso di potere, conclude.
La mitezza elegante, semplice, trasparente
Il mite agisce perché vede nelle sue azioni la possibilità di un mondo capace di accogliere, e non lo fa per autocompiacimento, ma perché intende generare un valore anche dove ancora non c’è, mantenendo la propria misura, compostezza, eleganza.
Nonostante sia auspicabile la reciprocità dei comportamenti virtuosi, il mite non agisce per avere qualcosa indietro. E, ci viene ricordato, la semplicità è una sua caratteristica importante, da non sottovalutare: anche se semplice, etimologicamente, può voler dire a “una piega“ (dal latino –sem, uno, e –plico, piega) qui, non non va inteso un’unica ingenua dimensione, ma ad un tendere alla trasparenza, la luminosità, alla volontà di compreso chiarmente.
- Un proposito per il 2024? Trovare mitezza.
- Un secondo proposito, associato al primo? Fare l’elenco delle caratteristiche che compongono la mitezza e allenarle.
- Posso chiederti un aiuto? mi scriveresti quali sono – a parer tuo – le caratteristiche che compongono la mitezza? Grazie!
Testo di rifetimento. Norberto Bobbio, Elogio della mitezza, edizioni dell’asino, 2019, Roma.