Per quanto possa essere utile ragionare come rispondere alle domande che ti faranno in un colloquio – “come si vede tra 5 anni”, “quali sono i suoi punti di forza e debolezza?”, “qual è la la sua RAL” e via discorrendo -, credo che per diventare davvero bravi, nell’affrontare la selezione di un’azienda su cui davvero puntiamo con interesse, occorrerà fare un passo nella direzione di scoperta di se stessi in relazione al posto in cui desidera andare.
Non si tratterà quindi di portare ad essere solo “se stessi” seguendo il famoso adagio del «sii te stesso», che ha fatto più danni lui che il temporale in un campo di girasoli. Ma, partendo dal «conosci te stesso», si andrà nella direzione del conoscerci per «essere il meglio di noi stessi».
Nell’articolo spiego (dato che da queste prime righe, non ho capito bene nemmeno io cosa voglio dire).