Introduzione
Epitteto, filosofo stoico vissuto nel I secolo d.C., ha lasciato un’eredità di insegnamenti profondi sulla libertà interiore e sul controllo dei propri giudizi. La sua filosofia pratica offre spunti concreti per affrontare le sfide quotidiane, ed è sorprendente scoprire quanto queste riflessioni siano ancora attuali.
In questo articolo, esploreremo come i principi stoici possano integrarsi con le moderne scoperte sulla psicologia e il coaching per favorire la crescita personale.
Il Cuore della Filosofia di Epitteto
Epitteto sosteneva che “Tutto il comportamento dell’uomo è questione di giudizio“. Per lui, la felicità dipende dalla proairesis, ossia la capacità di scegliere consapevolmente sulla base di valutazioni accurate.
Un principio chiave del suo pensiero è la distinzione tra:
- Ciò che dipende da noi (giudizi, desideri, impulsi).
- Ciò che non dipende da noi (eventi esterni, opinioni altrui, condizioni ambientali).
Riconoscere questa differenza permette di focalizzarci su ciò che possiamo controllare, liberandoci dall’ansia legata agli elementi fuori dal nostro controllo.
Analizzare i Giudizi: Il Ruolo delle Rappresentazioni
Epitteto invitava a mettere in dubbio le prime impressioni e a sottoporre ogni pensiero a un’attenta analisi, come guardie che controllano i documenti prima di far passare qualcuno. Questo atteggiamento critico aiuta a evitare errori di valutazione e decisioni impulsive.
Epitteto e i sistemi 1 e 2 di Kahneman
Saltando di duemila anni, troviamo riflessioni simili negli studi di Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia, che ha indagato i processi decisionali umani nel suo libro “Pensieri lenti e veloci“.
Kahneman descrive due sistemi di pensiero:
- Sistema 1 – Veloce, intuitivo e automatico. È utile per decisioni immediate ma incline a errori e bias cognitivi.
- Sistema 2 – Lento, riflessivo e analitico. Richiede sforzo ma porta a decisioni più ponderate.
Un rischio identificato da Kahneman è il WYSIATI (“What You See Is All There Is“), ovvero la tendenza a credere che le informazioni immediatamente disponibili siano sufficienti, portando a conclusioni affrettate.
Domanda: “quante volte hai tirato conclusioni in modo affrettato senza avere tutte le informazioni necessarie?“
Io tantissime volte, per questo cercando di allenare alla sospensione del giudizio: tra gli altri, trovo la mindfulness, uno strumento molto utile per lavorare su questo. Ne parleremo in futuro.
Epitteto e Daniel Goleman: Un Parallelo
Veniamo ora ad accostare Epitteto e lo psicologo americano Daniel Goleman, perchè entrambe hanno parlato di emozioni e della necessità di conoscersi profondamente per esercitare una leadership su se stessi prima ancora che sugli altri.
Arriano, che scrisse il manuale di Epitteto, ci racconta che il filosofo Epitteto incitava al bene dell’animo, invitando a definire cosa sia sotto il nostro controllo e cosa no. Questa riflessione serve per comprendere come costruiamo giudizi, desideri e azioni. Epitteto sosteneva che nulla può ostacolare la nostra scelta di vita, se non una scelta corrotta. Pierre Hadot, attento commentatore del manuale di Epitteto (qui trovi il libro di riferimento: “Manuale di Epitteto), richiama spesso il pensiero di questo filosofo, sottolineando quanto sia improntato ad un aspetto estremamente pratico della sua filosofia. Inoltre, lo stesso Hadot, nei suoi libri, tiene ad evidenziare quanto – in realtà – le filosofie antiche fossero tutte estremamente volte all’azione e non solo alla mera speculazione (ecco un altro libro di Hadot di riferimento, rispetto all’argomento: “La filosofia come modo di vivere“).
Daniel Goleman e l’Intelligenza Emotiva
Goleman, psicologo e saggista noto per aver diffuso il concetto di intelligenza emotiva, sostiene che un leader debba essere capace di percepire e rispondere alle emozioni proprie e altrui. Egli individua quattro componenti fondamentali:
- Consapevolezza di sé: Significa riconoscere il proprio stato emotivo, identificando punti di forza e debolezza per sviluppare fiducia in se stessi.
- Gestione di sé: Implica la capacità di controllare impulsi ed emozioni, impedendo alle reazioni emotive di prendere il sopravvento. Questo evita il cosiddetto sequestro emozionale, che porta ad agire impulsivamente.
- Empatia: Consiste nel percepire e comprendere le emozioni degli altri senza proiettarvi le proprie.
- Gestione delle relazioni: Un leader efficace sa motivare, influenzare e costruire rapporti positivi basati sulla fiducia.
Se riflettiamo sul pensiero di Epitteto – che invita a riconoscere e gestire rappresentazioni, giudizi e desideri – possiamo trovare numerose analogie con le teorie di Goleman. Entrambi ci esortano a sviluppare autoconsapevolezza e a coltivare un approccio critico verso i nostri pensieri ed emozioni.
Epitteto ci invita a esaminare le nostre rappresentazioni, mentre Goleman propone strumenti per migliorare la gestione di sé e delle emozioni, essenziali per essere leader di noi stessi.
Applicazioni Pratiche: Coaching e Crescita Personale
L’insegnamento di Epitteto si sposa perfettamente con i principi del coaching moderno, favorendo una maggiore consapevolezza di sé e dei propri schemi mentali. Ecco alcuni punti in comune:
- Autoconsapevolezza: Imparare a distinguere tra ciò che possiamo controllare e ciò che non possiamo controllare aumenta la resilienza e riduce lo stress.
- Analisi critica dei pensieri: Sottoporre le rappresentazioni mentali a un esame attento aiuta a evitare decisioni impulsive.
- Allenamento al pensiero lento: Prendere tempo per riflettere e raccogliere dati prima di agire migliora la qualità delle scelte.
Esempi Pratici
1. La pioggia: Non puoi controllare il tempo atmosferico, ma puoi decidere di portare un ombrello. 2. La ricerca di lavoro: Non puoi controllare l’andamento del mercato, ma puoi migliorare le tue competenze e ottimizzare il curriculum. 3. Un colloquio di selezione: Invece di dare per scontato di essere stati chiari, è utile chiedere feedback per verificare la comprensione del messaggio.
Domandati, in base alle situazioni che ti riguardano: “cos’è in mano mia? su cosa posso agire?“
In conclusione.
Epitteto ci insegna che la libertà deriva dalla capacità di esercitare il controllo sui nostri pensieri e giudizi. Questo approccio si integra perfettamente con le moderne teorie psicologiche sull’intelligenza emotiva e i bias cognitivi, offrendo una guida pratica per sviluppare consapevolezza e resilienza.
Come ci ricorda Daniel Goleman, essere leader di sé stessi significa coltivare consapevolezza, gestione delle emozioni, empatia e capacità relazionali. Questi aspetti, combinati con i principi stoici, forniscono strumenti concreti per affrontare le sfide personali e professionali con equilibrio e determinazione.
Domandarsi “Cosa posso controllare?” diventa il primo passo per trasformare le difficoltà in opportunità di crescita e miglioramento. Sia nella vita quotidiana che nei contesti professionali, questa riflessione ci aiuta a evitare reazioni impulsive e a scegliere risposte ponderate e strategiche.
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Riflessione finale.
Epitteto diceva: “Se desideri essere filosofo, preparati subito al fatto che si rida di te stesso; (…) se resti stabile nel tuo atteggiamento, gli stessi che ridevano di te prima ti ammireranno dopo.” Sostituendo “essere filosofo” con “seguire i propri sogni“, questa frase diventa un potente invito a perseguire i propri obiettivi senza lasciarsi scoraggiare dai giudizi altrui.
Ci vediamo al prossimo articolo per esplorare altri pensatori e tecniche utili per la crescita personale!