La ricerca di lavoro e passaparola
Se tu dovessi cercare un giardiniere, un elettricista, un muratore -insomma- un professionista fidato per lavori in casa tua, lo affideresti ad uno sconosciuto? Forse lo faresti solo in mancanza di tempo e alternative. Ma pensaci, nel momento in cui cerchi un professionista sei simile -e ragioni- ad un datore di lavoro che cerca persone per la propria azienda.
Ebbene si, anche il datore si affida al passaparola.
Come lui infatti, con molta probabilità, per prima cosa cercheresti tramite i tuoi contatti diretti -amici, conoscenti, vicini-: persone di cui ti fidi, insomma. Poi, non andasse in porto così, probabilmente andresti a chiedere in luoghi dove potresti trovare qualcuno che sa qualcosa di quel preciso argomento (per esempio: dal ferramenta se cerchi un idraulico o nel negozio di prodotti elettrici un elettricista). Successivamente, se non andasse ancora a buon fine la tua ricerca (n.d.r. giornata un po’ sfigata), potresti provare in qualche agenzia specializzata, impresa, cooperativa per chiedere personale, poi, alla fine -disperato- giocheresti le tue ultime carte facendo un annuncio (magari trovando qualche sconosciuto che, non conoscendoti, ti spennerebbe…a volte, purtroppo, come abbiamo testato tutti sulla nostra povera pelle, l’occasione -per qualche disonesto- fa l’uomo molto ladro).
Il paradosso è….
Spesso quando cerchiamo lavoro la prima cosa che si fa -e forse, purtroppo l’unica- è guardare annunci on line, concentrando le energie e attenzioni solo sul web. Certo, ci sono delle logiche per cui molte aziende fanno annunci o si fanno aiutare nella ricerca di personale ma è importante sapere che la maggior parte dei lavori lo si trova con il network di relazioni (è stimato tra il 70% e l’80%). Allora, se vogliamo cercare bene occorrerà imparare a fare un buon passaparola (quindi il web sarà molto utile ma, per diventare bravi a proporci, dovremo usarlo correttamente imparando a fare rete), e per farlo occorrerà:
- una visione di cosa si vuole comunicare;
- chi si vuole essere;
- dove si vuole andare….
Ma prima…
Se ad oggi non hai provato a costruirti una rete di contatti professionali (n.d.r. non è importante il tipo di lavoro che fai) occorrerà forse pensare in cosa consiste “questa rete“, ovvero:
- che fine avrà per te;
- quali saanno i suoi ingredienti;
Avendo ben chiaro che possedere un network relazionale non vuol dire avere persone da spremere per ricevere informazioni o favori, ma contatti con cui raccogliere e scambiare visioni, punti di via. Per crescere assieme.
Dovremmo quindi riflettere del fatto che un occorre paradigma di rete basato sullo scambio e la crescita reciproca, con una visione volta alla costruzione di contatti umani e professionali. Dunque, non solo pensare le persone come mezzi per accrescere la professione. Quindi:
partiamo oggi, anche se non stiamo cercando, domani potrà essere utile per sviluppare nuove situazioni e opportunità. Dobbiamo creare fiducia attorno a noi.
La griglia delle attività
La griglia che ti ho girato nei giorni scorsi (n.d.r. se non ce l’hai, chiedimela pure, non devi iscriverti a nulla e non costa niente), servirà per segnare tutti contatti. Nella terza pagina, quella riferita al passaparola, ti aiuterà a registrare le informazioni raccolte (si accettano calorosamente spunti per migliorarla).
Quindi. Definito dove vorrai andare, dovrai riflettere su chi potrà darti informazioni. Una volta recuperate, potrai utilizzare la scheda per compilare i campi. Ogni informazione relativa ad aziende e agenzie, andranno poi ad arricchire i campi delle prime due pagine.
Sembra complesso ma non lo è (probabilmente, se ti appare complesso l’unico motivo è il seguente: lo sto spiegando male ed per questo che non ti è chiaro. Nel caso scrivimi pure per chiarimenti).
Quindi per fare un buon passaparola <1> occorrerebbe definire questi elementi:
- l’argomento, ovvero il messaggio (candidatura? competenze? interessi? ecc. da comunicare). Dovremmo pensare quale messaggio vogliamo portare agli altri. Ne parleremo nei prossimi post, come creare e comunicare un messaggio breve ed efficace;
- i destinatari, ovvero l’obiettivo. Risponde alla domanda: dove voglio far arrivare il mio messaggio? (aziende, capi reparto, selezionatori; in poche parole: coloro che potrebbero assumervi);
- i conversatori, ovvero, coloro che parleranno di noi (tutti coloro che diranno di te portando in giro le tue candidature, che farannno volume sul territorio. Il tema dei conversatori è fondamentale. Capito a chi porteranno il nostro messaggio, sarà utile metterli in condizione di farlo);
- gli strumenti da utilizzare (curriculum, lettera di presentazione, portfolio professionale…ecc).
Mi fermo.
Prova a segnare le informazioni che hai raccolto. Fai la stessa cosa con le telefonate alle agenzie. Parleremo poi di come andare direttamente in azienda e raccogliere altre informazioni in modo efficace.
Ultimissima cosa. Cercare in questo modo, ti rende maggiormente consapevole e con un senso di padronanza che è molto differente da chi invia cv on line e basta. Questo approccio proattivo può farci sentire di avere in mano la nostra ricerca, invece di demandarla solo ad annunci impersonali trovati su di un sito. E’ questo l’elemento base del modo di lavorare del career coaching,per rendere la propria ricerca di lavoro maggiormente piacevole e personalizzata.
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A presto, buonagiornata.
Davide
Nota.
<1>Per approfondire l’argomento passaparola: Sernovitz Andy, “L’arte del passaparola”, Corbaccio editore, Milano. 2011