Siamo esseri complessi e, come ci dice la finestra di Johari, esiste un’area che potremmo definire “ciò che né noi né gli altri conosciamo di noi stessi”, quindi è possibile scoprire se stessi mentre si cerca lavoro perché, una cosa che credo possa capitare, è che possano avvenire scoperte su noi stessi mentre cerchiamo lavoro, poiché molte cose che spesso sfuggono si possono chiarire quando ci si mette in gioco.

Impegnandoci a riflettere su chi siamo – lavorativamente parlando – e cosa desideriamo fare, possiamo trovare nuove energie e nuove indicazioni.

In molti casi infatti, così facendo, orientati dal desiderio di trovare professioni stimolanti, si può ampliare quello che sappiamo di noi, allargando almeno altri due quadranti della suddetta finestra, e cioè: ciò che so di me e gli altri conoscono di me e ciò che so di  me e gli altri non conoscono di me. Andando quindi a restringere il campo di un qualcosa ciò che prima non conoscevamo, a favore di ciò che ora sappiamo in più della nostra persona.

Vediamo in poche parole come.

Scoprire se stessi mentre si cerca lavoro

Se hai sempre cercato saltando da un posto all’altro – utilizzando annunci, passaparola, siti – può darsi che hai fatto questo per inerzia, senza riflettere bene cosa volessi. Questo non vuol dire che non vada bene, ma che invece di fermarti un attimo a riflettere chi tu fossi e cercassi là fuori – quali valori volevi trovare, quali cose ti avrebbero gratificato profondamente – probabilmente, dalla scelta della scuola in poi, ogni decisione professionale si è incastrata trovando la consecutio da dove si veniva (scolasticamente  o lavorativamente prima) con dove si sarebbe andati dopo.

Nulla di male, i motivi possono essere molti. Ma…:

  • Sei cert@ di sapere davvero cosa ti potrebbe rendere felice fare?
  • Sei cert@ di sapere cosa esiste là fuori, che darebbe risposta a ciò che senti dentro?
  • Sei cert@ di sapere se quella strada non è davvero più percorribile?

Guardarsi dentro, in pratica

Quando si tratta di orientarsi, il guardare dentro è volto al domandare raccogliendo esperienze, interessi, vocazioni; le domande sospese possono trovare risposte per ricostruire il percorso fatto – scelte incluse -, provando a delineare possibili strade future, per scoprire con metodo i percorsi che potrebbero essere realizzati e come.

Un metodo è il bilancio delle competenze, che risulta essere:

un’analisi approfondita che culmina con la stesura di un piano d’azione, definendo quali passi compiere per costruire una nuova direzione.

Allargare la conoscenza di se stessi

Riflettendo su aspetti nuovi, potrà accadere che oltre all’emerso di ieri e oggi, potrebbe esserci molto altro.

Scriveva Thomas Stearns Eliot:

«Noi non dobbiamo cessare di esplorare,
e il fine di tutta la nostra esplorazione sarà quello di arrivare là
dove cominciammo e di conoscere quel posto per la prima volta»

Foto “malfatta” di un lampione con la luna sullo sfondo (scattata qualche giorno fa). Quante volte seguiamo ciò che brilla convinti sia una cosa e invece…

Corsi di Ottobre

Nel caso fossi interessat@ ad uno dei corsi che proporrò nel mese di ottobre, puoi cliccare qui

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  • scrivermi un messaggio alla seguente email: davidemarino78.dm@gmail.com
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Buona giornata!

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